Il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, è venuto a MIND per inaugurare Palazzo Italia e per incontrare le istituzioni e le persone che ogni giorno lavorano per trasformare l’edificio nella nuova casa della scienza in Italia.
Tante le autorità presenti alla cerimonia ufficiale di apertura di Palazzo Italia: da Paola De Micheli (ministro delle infrastrutture e dei trasporti) a Stefano Buffagni (viceministro allo sviluppo economico), dalla senatrice a vita Elena Cattaneo a Diana Bracco (presidente Cluster nazionale per le scienze della vita Alisei).
Durante la sua visita il Presidente del Consiglio ha potuto ascoltare le testimonianze di Marco Simoni, (presidente della Fondazione Human Technopole), Iain Mattaj (direttore della Fondazione Human Technopole) e delle persone che ogni giorno lavorano a Palazzo Italia.
Marco Simoni ha sottolineato: “Con oggi facciamo un altro passo in avanti per lo sviluppo di Human Technopole, la nuova infrastruttura di ricerca al servizio del Paese. Non è certo un punto di arrivo, ma un richiamo a continuare a lavorare con impegno, determinazione e gratitudine, perché non c’è nulla di più entusiasmante che lavorare per il futuro, sapendo che si sta costruendo qualcosa che rimarrà in eredità alle future generazioni”.
La Fondazione Human Technopole studia la genomica, la biologia computazionale, la neuro-genomica e la biologia strutturale.
Per il premier “Palazzo Italia diventerà un modello su come fare scienza a livello internazionale. L’Italia ha bisogno che lo Human Technopole si sviluppi in un piano strategico aperto con i migliori scienziati. Mi auguro che possa in qualche modo contribuire a creare un hub con competenze e tecnologie all’avanguardia e che le risorse stanziate dallo Stato siano a garanzia di bandi competitivi”.
Il premier Conte, nel suo discorso, si è soffermato anche sull’identità di Milano «città europea», che ospita «il 60% delle aziende farmaceutiche italiane, cinque università e dieci ospedali di ricerca». E ha elogiato il modello usato per la Fondazione: «La sinergia tra privato e pubblico è una forma da coltivare per rendere il nostro Paese sempre più competitivo».
Concorde il presidente di Arexpo, Giovanni Azzone, per il quale «il pubblico definisce le linee di governo e il privato aiuta a sviluppare queste linee di governo. Possiamo sperimentare qualcosa che poi può essere esteso all’intero Paese».