MIND
Pilar Sinusia

Pilar Sinusia

Responsabile Comunicazione e Ufficio stampa

Fondazione Triulza

Di cosa ti occupi?

Sono la responsabile della comunicazione e dell’ufficio stampa di Fondazione Triulza. Mi occupo dell’ideazione di nuovi progetti, eventi e iniziative insieme ai partner e seguo la loro realizzazione, in coerenza con i valori della nostra Fondazione e del progetto MIND, in quanto laboratorio di innovazione urbana, sociale e ambientale.

Quali sono gli obiettivi del tuo impegno?

Buona parte del mio lavoro si concretizza nel mettere in campo strategie di engagement, per un reale e attivo coinvolgimento dei cittadini, dei giovani e dei partner nelle nostre iniziative e proposte.

Che ruolo ha l’innovazione nel tuo lavoro?

L’innovazione, insieme alla contaminazione di saperi, culture e idee, è stata da sempre una costante nel mio percorso personale e professionale. Ho avuto la possibilità di sviluppare le mie competenze in ambito del giornalismo e della comunicazione in due paesi e in progetti con partner da settori diversi e con obiettivi strategici focalizzati sempre all’innovazione, alla co-progettazione, all’impatto sociale.

Un luogo bello, stimolante, multiculturale, intergenerazionale e aperto dal punto di vista urbanistico ma, soprattutto, verso il confronto

Quale valore aggiunto hai ricevuto, o vorresti ricevere, dalla presenza in MIND?

Lavorare con persone e organizzazioni da mondi diversi ma con l’obiettivo e il desiderio condiviso di contribuire, insieme, a far diventare MIND un modello di città sostenibile, accessibile a tutti, in modo particolare per le nuove generazioni, è una grande sfida ma anche una grande soddisfazione. Mi piacerebbe che questo percorso di collaborazione diventasse sempre più fluido e ricco di intrecci e di opportunità di co-progettazione.

Come ti immagini il futuro di MIND?

MIND lo immagino un luogo bello, stimolante, multiculturale, intergenerazionale e aperto non solo dal punto di vista urbanistico ma, soprattutto, verso il confronto e la conoscenza. Mi piacerebbe che diventasse un luogo con intorno una comunità di persone che si prendono cura e contribuiscono ogni giorno a rendere il distretto vivo e accessibile.

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